Per tutti gli amanti della palestra come voi, i muscoli vengono sottoposti a tutti i tipi di sforzo possibili, li vogliamo tonificare, allenare, aumentarne la forza e il volume.
Sono al centro di ogni singolo pensiero e movimento. Ma li conosciamo bene in realtà? Sappiamo come sono fatti? Sappiamo come fanno a svolgere cosi bene le loro funzioni?
Per saper gestire una buona sessione di allenamento è importante conoscere bene quello che si sta allenando. Per questo, oggi non parleremo semplicemente del muscolo ma della sua struttura anatomica del suo funzionamento fisiologico e di come allenare i muscoli.
Riassunto Articolo
IL TESSUTO MUSCOLARE SCHELETRICO
Per cominciare, di muscolo non ne esiste solo un tipo, ma ben tre:
- Il muscolo striato cardiaco: striato ma dotato di auto contrazione, costituisce la parte muscolare (miocardio) del cuore.
- Il muscolo liscio: permette la contrazione involontaria dei visceri ed è diverso morfologicamente dal muscolo striato in quanto non presenta striature trasversali
- Il muscolo striato scheletrico: controllato dalla nostra volontà e che permette di compiere ogni nostro singolo movimento.
Il tessuto muscolare scheletrico è formato da fascicoli muscolari paralleli fra loro e circondati da tessuto connettivo chiamato EPIMISIO. All’interno dei fascicoli troviamo le cosiddette fibre muscolari (che non sono altro che le cellule muscolari o fibrocellule) le quali, a loro volta, contengono internamente migliaia di filamenti (miofibrille).
Le miofibrille sono formate da unità contrattili disposte una dopo l’altra che prendono il nome di SARCOMERI, i quali costituiscono la componente morfostrutturale delle cellula muscolare (sono i sarcomeri che, accorciandosi, permettono la contrazione del muscolo intero).
Ma non è finita qui; i sarcomeri a loro volta sono costituiti, oltre che da diverse proteine strutturali, anche da due filamenti:
- Actina o filamento sottile
- Miosina o filamento spesso di forma globulare
LA CONTRAZIONE MUSCOLARE
La contrazione muscolare ha inizio quando un segnale elettrico proveniente dal nostro cervello arriva in prossimità della fibra muscolare. In questa zona (bottone sinaptico) viene rilasciato un neurotrasmettitore, chiamato ACETILCOLINA, che è il responsabile della formazione del potenziale d’azione nella cellula muscolare (e quindi dell’inizio della contrazione) grazie al suo legame con un recettore cellulare. Durante un processo cellulare complesso viene a liberasi calcio e ATP (ovvero la nostra fonte di energia) indispensabile per l’accorciamento del sarcomero operata dai due filamenti di actina e miosina.
Brevemente ecco descritto il meccanismo della contrazione:
- In fase di riposo la miosina e l’actina sono legate fra di loro. Quando si libera ATP durante il potenziale d’azione questo si lega alla miosina portando al distacco dell’actina
- L’ATP viene scissa in ADP + P (fosfato inorganico), questo libera energia che permette la rotazione della testa della miosina che si lega con un angolo di 45° ad una molecola di actina.
- La liberazione del fosfato inorganico precedentemente formatosi permette alle teste di miosina di scorrere in avanti
Questo meccanismo permette alla miosina di scorrere sull’actina e quindi di accorciare il sarcomero che ha come conseguenza generale la contrazione del muscolo. Subito dopo lo stimolo c’è la fase latente o periodo refrattario, nella quale le cellule non sono sensibili ad ulteriori perturbazioni e quindi non avviene nessun tipo di risposta in presenza di ulteriore stimolo. Segue immediatamente un periodo refrattario relativo in cui una nuova contrazione è possibile ma solamente sotto uno stimolo di maggiore entità.
Ora, ogni volta che contrarrete un muscolo, potrete dire di conoscere i numerosi e complicati processi che avvengono un quella frazione di secondo!!!
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