Per chiunque pratichi l’attività sportiva, lo stiramento dei muscoli è una sorta di spauracchio, dato che si tratta di una lesione delle fibre muscolari, che può essere più o meno problematica. Rispetto allo strappo muscolare, le fibre nello stiramento subiscono uno “stretching” anomalo, ovvero un allungamento fuori dalla norma, che crea una situazione di dolore e, ancor peggiore, dei piccoli versamenti di sangue nelle fibre.Si generano, così, dei lividi o ecchimosi, che sono la prova tangibile di uno stiramento muscolare intenso, oltre al dolore localizzato.L’estensione anomala e la sollecitazione sproporzionata provocano, infatti, degli stati di alterazione del tono muscolare, con contrazioni dolorose e involontarie. La difesa del muscolo di fronte ad una richiesta eccessiva è quella di contrarsi, quindi va evitata ogni sollecitazione in tal senso!
Riassunto Articolo
Quando si rischia uno stiramento muscolare
Un allenamento poco adeguato allo sforzo, è sicuramente una delle principali cause di stiramento muscolare. La preparazione fisica è fondamentale e anche il fatto di essere coinvolti in attività fisiche effettuate senza un adeguato riscaldamento, a freddo come si suol dire, è una fonte di stiramento muscolare.
La fase di riscaldamento è fondamentale per mantenere l’elasticità del muscolo, mentre uno sforzo improvviso rischia di tendere e strappare le fibre muscolari durante l’allungamento.
Inoltre, tra le cause dello stiramento muscolare, ci possono essere anche dei problemi posturali che bloccano anomalamente la muscolatura oppure un recupero atletico non adeguato, dopo altri stiramenti, infortuni o gare particolarmente faticose.
Dei microtraumi ai muscoli, ripetuti nel tempo, possono causare stiramenti muscolari durante l’attività atletica, specie se le condizioni atmosferiche non sono ottimali, con freddo e umidità in agguato, portando ad una lesione delle fibre muscolari.
La prevenzione degli stiramenti impone:
- un allenamento in condizioni fisiche ottimali;
- esercizi di stretching corretti e con adeguato riscaldamento;
- abbigliamento idoneo al clima e alla comodità nei movimenti;
- non sottovalutare i sintomi di dolore muscolare.
Se il dolore è circoscritto
Acuto, circoscritto alla zona interessata e seguito da spasmi muscolari: ecco il fastidio tipico di uno stiramento, che è intenso rispetto alla contrattura ma che non provoca gravi problemi di funzionalità muscolare.
In genere, infatti, si rischia di continuare l’attività fisica dato lo scarso dolore e la propensione a “lavorarci su”.
Una pratica sconsigliata vivamente, dato che si potrebbe andare incontro a distrazioni muscolari o strappi, che prevedono un tempo di recupero ben maggiore rispetto allo stiramento.
Riguardo le distrazioni muscolari, ricordiamo che sono lesioni delle fibre critiche, assimilate da alcuni agli strappi muscolari ma che, in realtà, presentano una rottura delle fibre di circa il 50%, meno grave ma comunque notevole. Quando l’allungamento del muscolo è eccessivo e si unisce all’attivazione muscolare che determina una contrazione, si crea una distrazione lesiva a causa del superamento della resistenza meccanica del muscolo.
Cosa fare in caso di stiramento muscolare
Subito dopo uno stiramento, è fondamentale mettersi a riposo con una terapia riabilitativa adeguata all’entità dello stiramento stesso. È necessario tornare in forma in tempi brevi, dato che altrimenti le complicazioni potrebbero aumentare il dolore, quindi niente sforzi e una terapia farmacologica adeguata alla prima fase, per ridurre l’infiammazione muscolare e la sofferenza dello spasmo.
I farmaci antinfiammatori come una pomata per strappi muscolari (come ibuprofene, ketoprofene, diclofenac, naproxene) possono essere assunti tramite gel e pomate, modalità molto diffusa, oppure per via orale. Sono consigliati i gel, in quanto non interferiscono con la digestione e agiscono direttamente in modo localizzato, sull’infiammazione muscolare e sulla zona dolorante.
Per chi possiede una notevole cultura di training sportivo, sarà possibile anche effettuare dei limitati movimenti di stretching, in modo da riallenare pian piano la muscolatura.
Ovviamente, vanno fatti tali esercizi solo se si conoscono ottimamente le funzionalità muscolari, oppure sotto la supervisione di un trainer specializzato o fisioterapista. Altrimenti, il fai-da-te, rischia solo di peggiorare la situazione.
In molti utilizzano gli impacchi di ghiaccio per lenire il dolore e riattivare l’attività delle cellule sane e non lesionate, diminuendo l’infiammazione in atto. Inoltre, le basse temperature riducono gli ematomi e il gonfiore dei muscoli lesionati.
Durante la fase più dolorosa, non è consigliato il massaggio decontratturante, mentre eseguire un’ecografia alla zona interessata nei casi più complessi può risultare utile, anche se lo stiramento non è visionabile da tale diagnostica; quindi, è compito del medico sportivo o curante, valutare la possibilità di tale esame, nell’ambito di disturbi più ampi curabili con tecarterapia o ultrasuoni.
Dopo quanto tempo si può tornare al training sportivo
La guarigione dagli stiramenti muscolari può avvenire in tempi brevi se si rispetta il riposo assoluto e una terapia di antinfiammatori secondo prescrizione. Nel giro di un paio di settimane si può riprendere l’attività sportiva in modo graduale e cercando di non ripetere gli errori passati!
Alcuni professionisti consigliano di effettuare il “test delle scale” per gli stiramenti alla muscolatura degli arti inferiori: nel momento in cui si sale e scende qualche gradino senza sentire dolore, allora può essere la giusta circostanza per riprendere l’attività fisica.
Una ricaduta con un nuovo stiramento potrebbe essere fonte di problemi ulteriori per quel muscolo, quindi attenzione alle fasi di riscaldamento e ai movimenti, che dovranno essere assolutamente non bruschi.
La differenza tra stiramento muscolare, contrattura e strappo
Queste lesioni del muscolo sono ben differenti e, nei casi in cui ci siano dei dubbi, è bene capire quali siano e di quale entità, per approntare il rimedio adeguato.
Nel corso delle attività sportive più diffuse, si verificano spesso anche delle contratture muscolari, dove la contrazione del muscolo è superiore rispetto alle possibilità che la fibra stessa possiede. La rigidità che assume il muscolo e il conseguente dolore, limitano ogni movimento come nel caso dello stiramento. Ma, è bene saperlo, la lesione della fibra è meno problematica, dato che la contrattura non ne causa la rottura.
Anche in questo caso è necessario il riposo e qualche massaggio decontratturante e rilassante, effettuato da massaggiatori esperti o fisioterapisti.
Gli strappi muscolari, invece, sono delle rotture vere e proprie delle fibre muscolari, molto dolorose e con conseguenze maggiori degli stiramenti o contratture, se molte fibre verranno interessate dallo strappo. Di solito sono i muscoli di gambe e braccia ad essere interessati allo strappo, meno frequentemente quelli della schiena. Lo strappo avviene quando si sollecitano eccessivamente le fibre muscolari, con contrazioni improvvise e scatti effettuati a freddo o malamente.
Questa tipologia di lesione muscolare, possiede diversi gradi, dal I al III, a seconda del numero di fibre interessate allo strappo. Nei casi più complessi, il dolore compare ad ogni movimento di contrazione e, nel III grado, si tratta di lacerazione del muscolo.
Come sempre, anche in tal caso è necessario il riposo immediato, con l’assunzione di antidolorifici e farmaci miorilassanti (che decontraggano la muscolatura), affiancati da impacchi di ghiaccio che riattivino la circolazione e riducano l’afflusso di sangue sui vasi lesionati dallo strappo. Anche in tale eventualità, potrebbero essere prescritti dei cicli di fisioterapia o laserterapia, in seguito a delle risonanze magnetiche o ecografie.